La chemioterapia in gravidanza non provoca danni al nascituro
Le donne incinte che sviluppano un cancro non devono abortire, né rinviare la cura, né partorire prima del tempo, perché la chemioterapia non nuoce al bambino. E’ questa la conclusione tratta da una serie di studi, pubblicati dalla rivista scientifica Lancet, che hanno evidenziato risultati normali dei test fisici e psichici a cui sono stati sottoposti i bambini nati da donne che hanno subito il trattamento. La ricerca è iniziata nel 2005 e gli scienziati hanno seguito lo sviluppo di 70 bambini. “Chi è stato esposto prima della nascita alla chemioterapia – ha dichiarato il responsabile dello studio Frederic Amant – ha il medesimo sviluppo degli altri neonati. Perciò la decisione di somministrare la chemioterapia dovrebbe seguire le stesse linee guida applicate a pazienti non in stato di gravidanza. In pratica – ha concluso Amant – è possibile somministrare la chemioterapia a partire dalle 14 settimane di gestazione prestando particolari attenzione alla cura prenatale”.