L’aspartame dei dolcificanti é sicuro
Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ci sono motivi per riconsiderare la sicurezza dei dolcificanti artificiali, in particolare l’aspartame.
È quanto emerge dai dati di due nuovi studi che avevano fatto ripartire le ‘accuse’ contro la sostanza. Il primo è un lavoro italiano sulla cancerogenicità riscontrata nei topi, il secondo una ricerca danese sui rischi di parti prematuri legati all’assunzione di bibite analcoliche edulcorate artificialmente.
L’Efsa ha dichiarato che continuerà a monitorare la letteratura scientifica per individuare “nuove prove scientifiche sugli edulcoranti che possano rivelare un possibile rischio per la salute umana o che possano in qualche modo influire sulla valutazione della sicurezza di tali additivi alimentari”.
In merito allo studio italiano sulla cancerogenicità dell’aspartame, gli esperti scientifici dell’Efsa, in risposta a una richiesta di assistenza tecnica, hanno concluso che, sulla base delle informazioni disponibili nella pubblicazione, la validità dello studio e il suo approccio statistico non possono essere valutati e i suoi risultati non possono essere interpretati.
Anche sullo studio sui rischi in gravidanza, “non vi sono – afferma l’Efsa – prove disponibili a sostegno di una relazione causale tra il consumo di bibite analcoliche dolcificate artificialmente e il parto prematuro e sono necessari studi supplementari tanto per confermare quanto per rifiutare detta associazione, così come indicato dagli autori”.
Poiché il legame riscontrato sembra riferirsi soprattutto a parti prematuri provocati clinicamente (anziché spontanei), l’Efsa ha rilevato che l’anamnesi e i criteri sui quali si fondavano le decisioni mediche di provocare il parto sono fattori che richiedono ulteriori indagini. L’autorità, infine, ha raccomandato che gli studi futuri indaghino anche su altri importanti fattori equivoci quali l’esposizione ad altre sostanze nella dieta, che potrebbero influenzare il decorso della gravidanza.