Progetto A.Pr.I.C.A. – Ottimizzazione del percorso di Accoglienza e Presa in Carico Ambulatoriale in Oncologia

L’evoluzione dell’assistenza sanitaria verso una maggior umanizzazione delle cure prevede un presa in carico della persona ammalata che va oltre le semplici forniture di prestazioni sanitarie di alto livello.

Questa presa in carico deve essere il più globale possibile, e fornire al paziente un’assistenza continuativa all’interno di quello che sarà il suo percorso di cura per la patologia oncologica. Ma oltre ad una maggior umanizzazione la presa in carico deve prevedere una miglior qualità dell’assistenza, con percorsi diagnostico-terapeutici efficienti, lineari, coerenti e condivisi col paziente oncologico gestito ambulatorialmente. Questa attività riguarda due ambiti ambulatoriali fondamentali nella gestione del paziente oncologico:

  • Quello della fase diagnostica di work up iniziale o dei controlli successivi di sorveglianza
  • Quello della fase terapeutica di prevenzione e gestione a domicilio dei possibili effetti collaterali delle terapie oncologiche in corso.

1. L’inquadramento diagnostico del paziente oncologico, sia all’esordio di malattia sia durante la fase ambulatoriale di sorveglianza dopo la fase delle cure oncologiche richiede interventi mirati e tempestivi all’interno di valutazioni multidisciplinari complesse e articolate. Uno degli obiettivi è pertanto quello di fornire al paziente un percorso personalizzato e integrato per tutte quelle che saranno le fasi diagnostiche necessarie a completare la valutazione del dubbio oncologico.

2. Nel periodo delle terapie oncologiche, con particolare attenzione al periodo domiciliare tra un accesso all’ospedale e quello successivo, i pazienti incontrano difficoltà legate agli effetti collaterali delle terapie oncologiche, e non sempre trovano una pronta risposta ai loro bisogni e ai loro dubbi, per i quali devono spesso accedere impropriamente al Pronto Soccorso. La protezione del paziente anche nel periodo domiciliare, prevede la disponibilità di personale sanitario adeguatamente formato a rispondere ai bisogni del paziente e alle richieste di chiarimento da parte del contesto assistenziale familiare (medico di famiglia, caregivers, familiari). Il miglioramento della gestione di questi due percorsi ha quindi l’obiettivo fondante di:

    • Migliorare la qualità della vita del paziente
    • Migliorare le sue prospettive di beneficio clinico di sopravvivenza
    • Ottimizzare e sveltire i percorsi diagnostici multidisciplinari all’interno dell’azienda ospedaliera nell’interazione con le varie realtà cliniche coinvolte.
    • Facilitare il compito e alleggerire la pressione psicologica sul contesto familiare e dei caregivers.
    • Ottimizzare gli accessi del paziente alla struttura sanitaria e in particolare al Pronto Soccorso durante i periodi di permanenza a domicilio.