Censis, Italiani sempre meno salutisti
Italiani meno salutisti rispetto a 10 anni fa. Lo rivela un’indagine realizzata dal Censis su un campione nazionale di 1.000 italiani ‘over 18′, i cui dati sono stati confrontati con analoghe ricerche effettuate dal Forum per la ricerca biomedica e dal Censis negli ultimi 30 anni, per fotografare i mutamenti di mentalità nel corso del tempo. I risultati sono stati presentati in occasione di un incontro su “Trent’anni di ricerca biomedica e di lotta alle malattie”. Per gli italiani oggi star bene vuol dire “essere soddisfatti e tranquilli”, poter svolgere le proprie attività quotidiane, e – sempre di più rispetto al passato – “non avere malattie”. Ma sembra tramontare l’attenzione dogmatica agli stili di vita salutari: rispetto a 10 anni fa diminuiscono del 21,6% le persone che individuano nelle abitudini e nello stile di vita i fattori chiave per la buona salute, oggi pari comunque al 41,1% della popolazione, contro il 62,7% di soli 10 anni fa. Cresce, invece (del 10% rispetto al 1998) l’importanza e l’attenzione all’ambiente in cui si vive, ma anche ai geni (+6%) che possediamo. Insomma, a giocare un ruolo chiave sono sempre di più aspetti che travalicano volontà e impegno dei singoli. Non sorprende, in quest’ottica, che per il 7,9% degli italiani un ruolo chiave per la buona salute lo giochino i progressi della medicina (+4,4%), mentre aumenta chi si affida alla sorte: il 6,9% degli italiani (in crescita del 3,3% rispetto al 1987) è convinto infatti che il merito della propria buona salute vada, appunto, alla fortuna.