Tumore al seno: le pazienti vivono il doppio senza peggioramenti

Il convegno nazionale “Dalla chemioterapia alla terapia anti angiogenica” ha riunito a Sorrento i maggiori ricercatori ed esperti italiani che hanno fatto il punto sugli avanzamenti della ricerca nella lotta contro la neoplasia della mammella. “Prove incontrovertibili e studi recenti al top della qualità portano a concludere che il bevacizumab prolunga di circa il doppio il tempo senza progressione del tumore. Le applicazioni cliniche del bevacizumab nel tumore della mammella sono finora nel trattamento del tumore in stadio avanzato, ma si stanno compiendo studi anche nel tumore precoce. Tali trial però non sono ancora arrivati a conclusioni definitive”. Le stime effettuate sui dati reali osservati dei Registri Tumori italiani, parlano per il 2008 di 37.952 donne colpite da tumore della mammella, che risulta così il secondo carcinoma più diffuso e ancora purtroppo il primo per mortalità nel sesso femminile sotto i 55 anni. “Il problema clinico cruciale – ha spiegato Carmelo Iacono, presidente AIOM – è divenuto oggi l’appropriatezza. Che implica non solo maggiore rigore metodologico nella valutazione degli interventi terapeutici, ma rappresenta anche un diritto del paziente, quello a ricevere la migliore cura possibile in qualunque oncologia del Paese ci si trovi ad essere curati. Sono questi gli impegni che come AIOM ci siamo presi contribuendo con le Istituzioni sanitarie, AIFA e Ministero, che hanno riconosciuto AIOM quale interlocutore privilegiato nella gestione oculata e razionale delle risorse e degli interventi”.