Una presenza ” AMICA ” anche nel nuovo ospedale

Quando penso alla nostra Associazione Oncologica la vedo come una fedele compagna di viaggio, come quelle persone o realtà che “ci sono sempre” e che con stile discreto ma non per questo meno efficace (anzi!) sono pronte ad intervenire ogni volta che c’è bisogno di loro. Avete presente gli amici, quelli veri, sui quali possiamo sempre contare nei momenti delle difficoltà ma con i quali sappiamo anche di poter condividere i momenti della gioia e della speranza? Quelli che ci danno una mano e ci regalano un sorriso e magari anche una carezza e una sincera “pacca” di incoraggiamento? Quelli che accorrono velocemente quando li chiamiamo? Quelli che realizzano davvero una PRESENZA AMICA?
Ebbene siamo in tanti, davvero in tanti, ad apprezzare la calorosa vicinanza di AOB:
– i pazienti e i familiari, nel momento delle difficoltà e delle battaglie
– i medici giovani, quando cercano uno sbocco al loro sacrosanto diritto di formazione e di crescita
– i medici esperti (o meglio, diversamente giovani…come me!) quando cercano un ennesimo sostegno alle loro continue battaglie in difesa degli ammalati
– lo psicologo e l’assistente sociale, quando richiedono un doveroso riconoscimento alla loro professionalità, quel riconoscimento che le Istituzioni concedono loro con il contagocce
– le infermiere, che sanno di poter contare su una grossa mano nel loro contatto quotidiano, non sempre facile, con i pazienti
-…e senza dubbio, qualcun altro che in questo momento non mi viene in mente
Non è proprio il caso di elencare qui tutto quello che AOB fa per gli ammalati, i familiari e gli operatori del Dipartimento di Oncologia: lo sappiamo bene tutti e, se c’è bisogno di rinfrescarci la memoria, vediamo di sfogliare questo numero della rivista o di visitare il sito Web. Quello che adesso conta è la certezza di poter continuare a contare sulla Associazione anche dopo il sospirato trasferimento del nostro Ospedale nella nuova e ipertecnologica sede. E’ come quando cambiamo casa: allo stimolo della novità e alla gioia dell’ampliamento degli spazi si accompagna inevitabilmente il timore dell’ignoto e una irrazionale, ma umanissima, paura dell’abbandono. In altre parole, non è che i nostri amici e amiche ci lasceranno soli? Non c’è il rischio che non vengano più a trovarci? E come faremo senza di loro nel nuovo “condominio”?
Calma, amici lettori, soci e sostenitori della Associazione. Come Presidente Onorario di AOB e come esperto navigatore delle cose del nostro Ospedale e della nostra Oncologia, mi sento di rassicurarvi pienamente: non solo AOB non se ne andrà ma ho sentito parlare di tutta una serie di progetti per noi e per i nostri pazienti.
Anzitutto, qualcosa che riguarda da vicino l’arredamento della nuova casa: sarà installata quanto prima una serie nutrita di meravigliose immagini fotografiche, progettate e realizzata da una persona davvero speciale, la signora Elaine Poggi (americana trasferitasi a Firenze) che da anni persegue la autentica missione di contribuire a realizzare umanizzazione e accoglienza nei reparti di Oncologia dai due lati dell’Atlantico. E tutto in nome del concetto che la “bellezza è terapeutica” e che armonia e rilassamento fanno parte delle cure con la stessa dignità del farmaco più innovativo o del più recente dispositivo tecnologico. Se ricordate quanta attenzione abbiamo messo nel 2005 per la scelta dei colori e degli ambienti quando abbiamo realizzato insieme il Day-Hospital integrato di Oncologia ed Ematologia all’interno del vecchio edificio ospedaliero di largo Barozzi, non potete non vedere la presenza di un filo rosso continuo, all’insegna della presa in carico a tutto tondo del paziente. E non ci fermeremo qui: abbiamo già l’idea di portare nei nostri ambienti anche la musica, altro prezioso strumento terapeutico. Sono personalmente in contatto con i “Donatori di Musica”, una associazione di artisti professionisti e di oncologi particolarmente versati nell’utilizzo di chitarre, pianoforti, flauti, trombe e quant’altro: questo benemerita gruppo sta realizzando numerosi interventi in vari ospedali nazionali e non credo che noi, che operiamo nella città di Donizetti, vorremo essere da meno…
Ma poi continuerà il supporto a tutte le figure professionali che stentano a trovare collocazione nelle esangui piante organiche dell’Ospedale, particolarmente in un’epoca di dolorose restrizioni economiche come quella che stiamo attraversando. Alle figure che ho elencato sopra aggiungo almeno quella dell’Infermiera di Ricerca (fondamentale per realizzare le sperimentazioni cliniche e soprattutto quelle traslazionali, quelle cioè con una stretta correlazione con il laboratorio di biologia molecolare), della quale sono certo che potremo finalmente disporre proprio grazie al generoso contributo della nostra Associazione…e poi si intensificherà il trasporto in Ospedale dei malati che devono ricevere chemioterapia o radioterapia, proseguirà il sostegno alla attività del Pronto Intervento Diagnostico (PID), recentemente premiata da Cittadinanza Attiva per il suo elevato significato anche sociale, oltre che sanitario…e aumenterà il volontariato di compagnia ai pazienti e ai loro familiari che frequentano tutte le nostre strutture oncologiche…
Non mancheranno poi certamente nuove idee e nuovi momenti di intervento di AOB, sempre a fianco delle persone ammalate di tumore e delle loro famiglie.
Quindi, grazie AOB per quello che hai fatto, che stai facendo e che farai: noi tutti contiamo moltissimo sulla tua presenza amica!

Roberto Labianca
Direttore Dipartimento di Oncologia ed Ematologia
Ospedali Riuniti
Presidente Onorario della Associazione Oncologica Bergamasca